Schio, 2 ottobre 2023 – Sta per concludersi Format, il progetto che l’Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti ha portato avanti grazie al bando di Fondazione Cariverona. Con la realizzazione di nuove strutture e supporti per l’accompagnamento in ambiente degli studenti, gli stessi luoghi saranno accessibili in autonomia per famiglie e visitatori. Fiori all’occhiello il Giardino Alpino San Marco e il sentiero della cascata di Brazzavalle.
Entro il mese di ottobre si concluderanno tutte le azioni previste dal progetto dell’Unione Montana Pasubio Piccole Dolomiti nell’ambito del bando Format /FORMazione e AmbienTe) della Fondazione Cariverona, dedicato all’educazione ambientale. Si tratta di un mosaico di interventi che hanno interessato l’area di pertinenza del Giardino Alpino San Marco e del sentiero della cascata di Brazzavalle, verso il Pian delle Fugazze.
In questi luoghi, dallo scorso marzo tutti i giorni sono state realizzate 22 uscite (saranno 58 in totale) con 20/25 studenti alla volta, degli istituti comprensivi di Torrebelvicino, Schio e Valli del Pasubio, con i ragazzi dei centri estivi, nonché con quelli degli istituti superiori di Schio, Malo e Thiene. Le visite proseguiranno fino alla fine di ottobre.
Ecotopia ha curato le esperienze educative dei ragazzi accompagnandoli con le proprie guide ambientali nelle visite al Giardino e lungo il percorso della cascata, trattando temi come l’importanza dell’acqua e il rispetto delle risorse naturali.
All’interno del Giardino Alpino, di proprietà del Comune di Valli del Pasubio e gestito dall’Unione Montana, sono state posizionate quattro bacheche interattive mentre il sentiero di Brazzavalle è stato messo in sicurezza con la sostituzione dei gradini, la posa di funi corrimano e il taglio della vegetazione invadente. Il sentiero è dunque già percorribile da giovani e adulti che vogliano godere da un originale punto di vista, il salto della cascata.
Fondazione di Comunità Vicentina, partner del progetto, ha curato la parte comunicativa per scuole e centri estivi rendendo disponibile sul proprio sito web, una galleria fotografica delle visite dei ragazzi.
Le bacheche suggeriscono al visitatore diverse azioni all’interno del Giardino, che ospita oltre 500 specie floristiche, e consentiranno, analogamente al Giardino dei Sogni di Monte Magrè, di intraprendere un’attività conoscitiva ed educativa in modo interattivo, seguendo le suggestioni proposte. Questo permetterà tra l’altro un ampliamento degli orari di visita: non più solo i quattro mesi estivi da giugno a settembre e solo di domenica con la presenza di guide, ma anche il sabato e la domenica mattina, per esperienze in autonomia.
“Vedere arrivare a compimento un’idea è sempre motivo di soddisfazione” dichiara Carlo Bettanin, presidente dell’Unione – specie quando, come in questo caso, si va a valorizzare un patrimonio esistente per renderlo fruibile a un’ampia fascia di persone e con finalità non solo ricreative ma anche educative”.
Ma le potenzialità di quest’area non finiscono qui e già si affacciano ulteriori e complementari interventi. Con un progetto GAL infatti sarà ripristinato un sentiero che parte dal cimitero di Malga Pra’ e raggiunge il Giardino Alpino attraverso la valletta, permettendo di percorrere un breve anello di un paio di chilometri e rientrando al punto di partenza lungo l’esistente sentiero CAI.